Musica? La forza della vita.

Quando mi chiedono cosa rappresenti la musica nella mia vita, non ho esitazioni alcune: è la connessione con qualcosa di sovrannaturale, capace di sprigionare emozioni potenti, dirompenti e uniche.

Non mi riferisco a quella ascoltata sotto la doccia o nel traffico, ma a quella che accompagna i momenti di introspezione in cui percepisco le vibrazioni dell’anima, capaci di trasportarmi lontano, là dove risiede la mia sensibilità.

Si tratta di momenti unici, come quando, da ragazzo, mi lasciavo avvolgere dal forte impulso di viaggiare per affamarmi del mondo, scoprendo differenze uniche e di valore, oppure quando, in un locale ricavato da un fienile e ricoperto di polistirolo, passavo ore ad ascoltare canzoni che, metaforicamente, abbatterono i muri della diffidenza e mi facevano volare dentro gli studi di una radio o di una tv.

Quella musica divenne un tutt’uno con la forza di sentirmi libero nell’esprimere me stesso, spesso incompreso, perfino nel modo di amare. Il ritmo della musica torna prepotente nella solitudine dei viaggi nel mondo, dove passavo serate intere ad ascoltarla sul divano guardando fuori dalle finestre di un hotel a New York, Londra, Berlino, Rio de Janeiro o Sidney, solo per ricominciare, ricostruire, e poi tornare a partire, volando altrove.

Che dire delle lunghe passeggiate su spiagge assolate di mari lontani o quelle di vacanze ricche di amici; con l’iPod in tasca e l’anima che risponde attraverso l’orizzonte infinito di un tramonto o un cielo stellato, vivo, isolato da tutti pur essendone circondato.

Spiegare come la musica mi permetta di percepire chi non c’è più, di rendermelo vicino fino a fondermi in un pianto consolatorio, è difficile quanto comprendere il piacere della vita, la consapevolezza dell’essere vivo, il poter godere di cose e persone belle, appagarsi dei dettagli, ridere per sentirsi legato alla riconoscenza e provare gioia. Questa è la musica!

Basta accenderla nella sofferenza umana ed essa diventa una valvola di sfogo, l’amarezza di un addio, il tradimento di un amico, la chiusura di un rapporto di lavoro; attraverso le note, ti prende per mano portandoti lontano, fino a che, nella disperazione, percepisci una forza immortale che ti riporta sulla terra. La musica accompagna i battiti d’emozione del primo amore e quando trovi quello della vita, fino a sentirti abbracciato nel giorno migliore.

Sì, senza musica sarei un corpo senza anima, incapace di volare nella bellezza della vita

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