A.A.A. Garante cercasi!

A volte basta molto poco per racimolare consenso tra la pubblica opinione, il giusto target, l’argomento catalizzatore di interesse e con una buona capacità comunicativa l’alchimia evoca populismo proiettando aggregazione nei sociali per poi finire sulla stampa.

Oggi, ad esempio, aggrega molto il razzismo, l’omofobia, l’antisemitismo ma analizzando con accuratezza quelli che sono i fastidi più insidiosi dei miei connazionali, uno in particolare sopprimendolo, mi garantirebbe il riconoscimento di super eroe nazionale.

Quale? L’essere importunati a qualunque ora del giorno da stramaledetti call center, belve metaforiche che senza sosta e pietà violano la privacy di qualunque cittadino. Un bombardamento continuo: compagnie telefoniche, aziende di depurazione dell’acqua, Amazon…

Non esiste un privilegiato anagrafico e neppure di categoria sociale o professionale, pensateci bene sono gli unici come la “morte” a non fare distinzione, prima o poi arrivano. I vigliaccchi, penetrano la nostra quiete o concentrazione lavorativa con un disco pre-registrato o con voci maleducate pronte a risentirsi qualora dissenti dalle loro tossiche proposte di vendita.

Ho la certezza che con una capace agenzia di comunicazione avrei ovunque piazze piene in pochi giorni, tanta è la voglia di chiunque di abbatterli, vederli martiri dentro una stanza senza uscita raggiunti ogni cinque minuti dallo stesso tam tam di chiamate inflitto a tutti noi.

Ma forse forse, questo non è il peggio che ci tocca subire perché il punto più alto della nostra rabbia e sdegno è rivolto all’Autorità preposta che vigila sul controllo di queste violazioni: il Garante per la Privacy. E il registro delle opposizioni? Un buco nell’acqua, non serve a niente. Tutti gli iscritti continuano a ricevere chiamate sgradite, sono i fatti a demolirlo.

La verità è che la privacy resta una chimera, i nostri dati, carpiti mentre navighiamo online ma non solo, vanno a comporre banche dati che poi sono smerciate dai gestori.

Il dramma però, si concretizza quando in tutto questo emerge la beffa infatti, a leggere nel sito del Garante si scopre che la colpa è nostra. Il registro delle opposizioni serve per eliminare il proprio numero di telefono fisso o mobile dalla lista che i call center ogni 15 giorni aggiornano per le proprie chiamate.

Ma dopo l’iscrizione al registro delle opposizioni, se online diamo distrattamente il nostro consenso all’utilizzo del numero di cellulare, il numero viene automaticamente cancellato dal registro delle opposizioni stesso.

Passo e chiudo.

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