Xi Jinping prima di arrivare a Mosca ha dichiarato alla stampa:” “La comunità internazionale è consapevole che nessun Paese al mondo è superiore a tutti gli altri. Non esiste un modello universale di governo e non esiste un ordine mondiale in cui la parola decisiva spetta a un singolo Paese”.
Dovessimo analizzare il contesto, le parole riflettono un pensiero corretto perché sottolineano l’importanza della cooperazione internazionale e del rispetto reciproco tra i Paesi, piuttosto che l’imposizione della propria volontà da parte di un singolo Paese.
Inoltre, riconosce che non esiste un modello universale di governo o un ordine mondiale che dovrebbe essere seguito da tutti, ma piuttosto che ogni Paese ha il diritto di scegliere il proprio percorso di sviluppo in base alle proprie esigenze e circostanze.
Questa visione riflette l’idea di una governance globale inclusiva, in cui tutti i Paesi collaborano per risolvere i problemi comuni, come il cambiamento climatico, la povertà e le crisi umanitarie, anziché competere per il potere e l’influenza globale.
Questo approccio incoraggia la pace, la stabilità e la prosperità globale, e promuove la diversità culturale e la pluralità di modelli di governo.
Il problema però, è la fonte sorgente del pensiero cioè un Capo di Stato dove la democrazia, i diritti umani sono considerati un’optional nell’esistenza del proprio Popolo.
Poi però il Paese cresce economicamente, garantisce una vita e futuro migliore ai tanti e forse per molti, tutto questo diventa un prezzo minore da pagare.
Parole dette a casa di un altro Capo di Stato poco incline alla democrazia partecipativa e anche amante del vecchio modo di convivere, se voglio ti invado e diventi russo.
Ma se andassimo a fondo solo del concetto, a noi, cosa cambierebbe se a governare l’assetto mondiale non fosse più solo un’unica potenza, la quale nel corso del tempo ha certamente difeso le democrazie ma ne ha anche fatte di tutti i colori pur di proteggere i propri interessi economici, politici e militari nel mondo?
Le alleanze strategiche economico commerciali sono altra cosa ma forse, per l’America tutto questo può sembrare come la fine di un’impero decadente quando invece si tratta semplicemente di condividere decisioni anziché comandare.