Potremmo dire:”basta impuniti e privilegiati”, mancano all’appello i giudici ma almeno coi medici abbiamo fatto un passo avanti.
La storia la conoscete, un tumore osseo confuso per una frattura al ginocchio. L’inammissibile errore è costato la vita ad un 20enne casertano, Domenico Natale che prima di morire ha subito l’amputazione di una gamba. La diagnosi sbagliata è stata imputata a due medici.
Segue una battaglia durata otto anni e portata avanti dal padre del ragazzo che trova il suo epilogo pochi giorni fa. La Suprema Corte ha riconosciuto le accuse di omicidio colposo e lesioni colpose gravissime.
Perché sentenza storica, perché chiunque di noi abbia avuto la sfortuna di vivere un caso di malasanità, ha subìto il danno, a volte anche a carico della vita, ha poi desistito dall’intraprendere azioni giudiziarie verso i presunti colpevoli.
Per questo Paese, medici e magistrati sono quasi intoccabili, professionisti prima che uomini che non sbagliano mai. Eppure nulla prova questa tesi anzi, basta scorrere le cronache per trovare centinaia di casi.
Notavo negli ultimi mesi quanto, rispetto a qualche anno fa, grazie anche alla visibilità delle informazioni di social e media più disponibili, siano aumentati i casi di persone decedute improvvisamente per diagnosi errate o altre che hanno avuto gravi conseguenze a seguito di un ricovero, un intervento o una terapia.
Non dobbiamo però commettere l’errore di generalizzare e di minimizzare le responsabilità della professione, sono davvero elevate tanto che proprio un errore può causare involontariamente una morte.
I medici, chirurghi quanto gli infermieri restano i nostri eroi, li abbiamo visti a riprova durante la pandemia, li vediamo all’opera con il pressing quotidiano di famigliari ossessivi se non con altri violenti, questo innalzarli a tanto però, non deve farci dimenticare che sono esseri umani e proprio come tali, lavorando, a volte con turni da sfinimento possono commettere un errore come capita ai comuni mortali e quindi debbano pagare il prezzo della loro colpa.
Infatti, il prezzo digitato erroneamente dalla cassiera o il computo metrico di un geometra sull’atto notarile possono esser rettificati, una diagnosi sbagliata o il dimenticare qualcosa nello stomaco di un paziente può invece provocare la morte.
Esistono molti bravi medici specialisti, medici di base e chirurghi, gli elogi molte volte non bastano come ringraziamento, ma vi sono anche gli indisponenti, gli arroganti, gli altezzosi, i maleducati e ahimè anche qualche incapace, proprio come in tutte le categorie professionali.
Ammetterlo? Mai, sempre giustificare o scaricare responsabilità terzi. Dal ventidue aprile fortunatamente la Giustizia italiana ha deciso di dare una chance anche ai semplici cittadinii e i medici se na facciano una ragione come pure le loro assicurazioni.