In tutto questo clamore per la devastazione materiale ed umana accesa dalla guerra, c’è un silenzio che irrompe impregnato di imbarazzante significato.
É quello della Chiesa Ortodossa che fedele al senso di carità cristiana dovrebbe avere l’assoluto rispetto della vita in tutte le sue forme.
Mentre quel gigante di Papa Francesco dall’Angelus parla di conflitto tra popoli fieri di essere cristiani e sentendo il peso di una responsabilità cristiana, si reca personalmente dall’Ambasciatore russo in Italia, rompendo il protocollo non si vedono o si leggono contropartite cristiane altrove.
Col trascorrere degli anni Vladimir Putin ha dato segni di rispetto verso la Chiesa Ortodossa di Mosca governata dal Patriarca Kirill, ancora oggi non è chiaro quanto sia abilità politica o, come dice lui, reale devozione cristiana.
Fatto sta che il potere della Chiesa è non solo aumentato ma anche protetto. La misura del potere arriva dalle parole di Putin che nelle ultime settimane definisce il metropolita Hilarion da ministro degli Esteri della Chiesa Ortodossa a ministro della Difesa della Federazione Russa.
Tutto nasce dal ricevimento di un’onoreficenza da parte dello stess Hilarion il quale, nel riferirsi alle azioni della Chiesa Ortodossa afferma che da tempo esse non sono solo affari esteri ma anche interreligiose nella Patria, adducendo al significato di difendere le frontiere della nostra Chiesa.
L’eventuale guerra della Russia all’Ucraina ha anche questo risvolto religioso per il Patriarcato di Mosca: riannettersi quello che, a suo parere, le sarebbe stato tolto. Infatti nel 2014 con l’annessione della Crimea alla Russia, la Chiesa Ortodossa Ucraina si allontana da Mosca e nel 2018 si riconcilia con la Chiesa Ortodossa autocefala Ucraina. La nuova Chiesa viene quindi ufficialmente riconosciuta dal patriarcato ecumenico di Costantinopoli attraverso una vera e propria indipendenza.
Appare quindi chiaro come la Chiesa Ortodossa Russa si sia silenziosamente schierata con Putin, le mire di recupero di territori perduti sono identiche e ho dubbi che Cristo non avrebbe nulla da dire sentendo simili posizioni nella sua Chiesa.
Può un’autorità religiosa calpestare e non avere pietà della vita umana, voltando vigliaccamente la faccia, non porgendola cristianamente per condannare ma anzi sostenere soprusi, devastazione e assassini? In queste ore in mezzo a tam tam mediatici e ininterrotte azioni diplomatiche fa specie questo silenzio che fa venir meno la carità cristiana e mette dubbi al principio stesso dì fede.
Papa Francesco dovrebbe incontrare tra giugno e luglio il Patriarca dì Mosca Kirill per la seconda volta dopo lo storico incontro a Cuba ma, data e luogo, si ipotizzava Mosca, sembrano ora essere congelate, sarebbe come far incontrare Gesù e Giuda dopo aver scoperto il tradimento.