É impressionante pensare come pochi giorni di guerra abbiano avuto il potere di far sparire quasi nel nulla il Covid dalla faccia dell’Italia.
Eppure se ben pensiamo fino a poche sere fa, davanti ai nostri televisori accesi con la cena servita, eravamo bombardati, per restare in tema di conflitto, da numeri e bollettini di guerra pandemica.
Almeno metà dei tg erano occupati da servizi e interviste con il preciso compito di non far diminuire l’attenzione sul tema, tenendo alta l’angoscia e l’incertezza depressiva sul futuro prossimo.
Noi stanchi, quasi al limite della sopportazione, impotenti dal cambiare il corso di queste litanie e suppliche, abbiamo esultato quando Draghi ha annunciato giorni fa il termine dello stato di emergenza il 31 di marzo.
Giusto il tempo di accennare ad un sorriso ed eccoci di nuovo nell’apprensione più acuta. Vedendo le scene di guerra abbiamo provato a vederci al freddo, senza gas per cucinare o per mandare avanti la nostra azienda.
In Polonia gli scaffali dei supermercati gia scarseggiano di prodotti qui possiamo solo ipotizzare e poi d’un colpo l’idea di un incubo atomico e che la situazione possa sfuggire di mano per colpa di un autocrate psicolabile e una ex superpotenza in pieno declino di identità e potere.
In tutto ciò, ancora una volta i media non ci aiutano, non hanno il senso della misura. Primo: riprendo concordando, il pensiero di Mimosa Martini, la voglia di fare giornalismo e audience con la tv de dolore.
Primi piani nella lacrima, sulle mani che cercano aiuto, tra le macerie di una casa, un peluche e un cane sopravvissuto il tutto accompagnato da musiche spettrali che ti aprono in due e lunghi silenzi sulle sole immagini senza commento.
Per non parlare della domanda ad una ragazza rifugiata nella metropolitana a Kiev “se entrassero i russi, cosa chiederesti ad un soldato guardandolo negli occhi?” Questo è il livello.
Poi 30 minuti di servizi su ogni minuzia a sfinimento quando basterebbe metà del tempo con i giusti collegamenti e capacita di sintesi sul contorno non indispensabile ma soprattutto di poco interesse a ricaduta sugli italiani.
E il resto delle notizie? Politica, PNRR le erogazioni a che punto sono? Le riforme, i referendum, l’economia del Paese e la crisi di settori. Il caro bollette, la scuola, materie prime per dirne alcune. Nulla.
Prima la pandemia poi le elezioni del Capo dello Stato, adesso la guerra, il senso della misura è stato smarrito. Ore e ore di approfondimenti di cui almeno la metà inutili o fatti da incompetenti fuori luogo a scapito di veri esperti.
Vi prego, abbiate pietà di noi spettatori e cittadini avviliti.