Alle 17 ora italiana, Joe Biden presterà giuramento diventando il 46° Presidente degli Stati Uniti d’America.
A quella cerimonia, custode nazionale di significati importanti per ogni cittadino americano, oggi qualcuno, ha strappato lembi di un abito immacolato.
Anche parte dell’ elettorato che ha votato Trump, in un sondaggio CNN di tre giorni fa, si dice amareggiata per un comportamento oltre il limite dell’ infantile che indica quanto le componenti personali prevarichino il rispetto delle Istituzioni di un intero Paese.
Nel 2016 perfino la donna senza cuore Hillary Clinton, ascoltò il consiglio di Obama in una notte indimenticabile concedendo la vittoria.
Nel frattempo, come un capo gang, Trump nel silenzio, ha graziato leoni ingabbiati e silenziati, che tanto hanno fatto per lui. Parlo della grazia elargita a 147 persone, ma non ad Assange e Snowden, le richieste erano 2.900 e con un preciso tariffario.
In tutto questo, ci sono ancora imbecilli, tipicamente italiani, che godono come ricci di fronte a l’uomo che con la sua furbizia, scaltrezza, volgarità, presunzione ed arroganza, si è fatto beffa ed ha oltraggiato le Istituzioni, fino a cospirare di vederle implodere rendendole ridicole agli occhi del mondo ma soprattutto dei nemici.
Non stiamo parlando di politica, di risultati, di azioni e capacità, parliamo di altro, di caratteristiche comportamentali appartenenti ad un Capo di Stato, quello di una Super Potenza globale.
Eppure nel DNA italiano resiste quell’innata soddisfazione a gioire e supportare chi riesce a farcela con il sopruso, l’inganno, l’astuzia. E’il sorriso delle iene, quando cibandosi di carogne irraggiungibili guardano con la forza del branco, i leoni sconfitti e troppo sicuri della loro superiorità d’attacco.
Di esempi ne avremmo molti, dal classico evasore a colui che tarocca un motore, un peso sulla bilancia mentre vende, a chi corrompe, raccomanda qualcuno nei concorsi o per una semplice visita medica. Per questo Trump in Italia è un super eroe.
Ma mentre Presidente e First Lady escono di scena, ieri dalla porta sul retro è rientrata Hillary Clinton. L’ex Segretario di Stato chiede di vedere i tabulati delle telefonate per capire se Trump fosse al telefono con Putin durante l’assalto di Capitol Hill. Fantascienza? Forse… ma l’Intelligence indaga.
Per l’America di sempre finisce un brutto sogno per quella dei Patrioti un nuovo giorno di speranze.