Limite di sopportazione raggiunto. Il Fact checking etico di cui avremmo bisogno.

L’ultimo caso eclatante, si riferisce al rilascio della giovane Silvia Romano. Terrorista, prostituta, ricattatrice, incinta di uno no, anzi due gemelli, sposata no amante ecc.

Dire quanti post, meme, mail, messaggi, whatsapp abbia ricevuto dal giorno della sua liberazione sui miei devices è quasi impossibile.

Esiste un modo per dire basta? Non entro nel merito di questa ennesima italiana liberata dai terroristi, troppo già scritto, detto, l’onda mediatica sopravviverà ancora qualche settimana.

Quello a cui mi riferisco in questo post, è l’incapacità di continuare ad accettare notizie e commenti, alcuni da far accapponare la pelle, senza che questi siano fondati su prove concrete.

Chiedo ad alta voce, a tutti coloro che così impegnati a lavorare, sfornano meme a raffica con la speranza divengano un giorno virali facendoli sentire protagonisti assoluti del web, di mostrarmi le fonti da cui deducono le loro considerazioni.

Chiedo a tutti i commentatori se prima di infilzare ragioni o insulti della peggior specie verso chicchessia, abbiano fatto una seria azione di fact-checking ovvero, verifica dei fatti, lavoro di accertamento degli avvenimenti citati e dei dati usati in un testo o in un discorso. Questa pratica si applica alle notizie diffuse dai mezzi di comunicazione.

Chiedo inoltre che, quando esse, verificate, contravvengono al tam tam ideologico creato a dovere dal partito di appartenenza, vengano rinfrescate dal buonsenso e cestinate, evitando di alimentare un inquinamento dell’infosfera informazionale, oramai quasi ingestibile.

Esiste una verità per ogni fatto?

Abbiamo la compiacenza di cercarla, verificarla e diffonderla con obiettività, anche commentando e solo allora, non saremo degli isterici vendicatori da tastiera, categoria lavorativa mai disoccupata.