“La preoccupazione per la propria immagine, è questa la fatale immaturità dell’uomo. È così difficile essere indifferenti alla propria immagine.” Così cita Milan Kundera la propensione di noi umani all’effimero della rappresentazione a terzi.
Sono testimone di quel radicale cambiamento avvenuto dagli anni’80 del secolo scorso, quando le persone nascosero i loro valori dietro l’esteriorità.
Televisione, rotocalchi e quotidiani, ebbero un ruolo importante in questa dirompente fase sociale del Paese, il quale però, assecondava stili già consolidati in America ed Inghilterra.
In copertina finivano volti e fisici perfetti, la moda con vigore spiccava il volo, raggiungendo buona parte degli armadi, finora utilizzati per qualche camicia o abito da cerimonia.
Dalle scarpe alle cravatte, teenagers, impiegati e manager camuffavano un’appartenenza ad un ceto sociale elevato; chi non poteva permetterselo era uno sfigato o, professionalmente ad un colloquio, uno con meno chance di potercela fare.
Eventi, cene, aperitivi in location di tendenza furono l’anticamera di piazze virtuali create con genio da Zuckerberg. Così, con l’avvento dei social, esplose tutta l’irrealtà dell’immagine, accompagnata dall’ansia di essere percepiti come vincenti.
Desolato, mi convinsi dell’impossibilità di rivedere volti segnati dal tempo, nonni con i capelli argentati e quarantenni con il classico sale e pepe.
Il Covid19 però, riporta indietro negli anni, permette alle nuove generazioni di conoscere il reale mutamento del tempo negli esseri umani, attraverso segni esteriori protesi alla lievità e non, da invasivi, a volte inquietanti, interventi di surreale metamorfosi.
Basta guardare Instagram in queste ore per vedere location sbiadite, volti semplici, reali, vivi, dalla comunicazione potente.
Da quegli sguardi e facce senza trucco, un pò sciupate, sbiadite, riemergono valori personali, età anagrafiche prima celate da fard, luci e ritocchi di photoshop. Un approccio di intimità vera, impensabile fino a due mesi fa.
Tranquilli, tra poco torneremo a postare le nostre rassicuranti maschere.