Confinato in metri quadrati di libertà provvisoria, magari Conte ci dirà di uscire dalla cucina alla camera da letto solo con mascherina, guanti e autocertificazione, cerco alternative ad angoscia, paura, depressione o paranoia compulsiva.
Provo a fare lo smart working, detto anche lavoro agile, perché agile poi? Non devo dimostrare di essere sciolto e neppure prendere decisioni veloci, mah! Allora, riordino libri, documenti, agende, poi cucino, faccio videochiamate per sentirmi ancora parte sociale ma alla fine cedo.
Quando accade, mi sento bene come aver raggiunto il vaso nascosto di nutella . Così, finisco sdraiato sul divano davanti al televisore. Vengo però pervaso da immediata tristezza, arriva dal giornaliero bollettino della protezione civile, fatto di contagiati, morti e guariti.
Così, come il Minotauro a Creta nel labirinto di Cnosso, cerco qualcosa a cui aggrapparmi per fuggire e tornare a sorridere. In pochi minuti però, lo zapping col telecomando, mi appesantisce fuori misura i testicoli facendomi stramazzare a terra dalla noia.
Credo, l’informazione non solo sia importante ma anche utile, credo anche però, la stessa, e ancor più la divulgazione spetti a chi ne abbia diritto di competenza.
Se le testate giornalistiche d’informazione, i vari TG come gli speciali d’approfondimento dedicano il quasi intero spazio al Coronavirus ed effetti collaterali, sociali, economici ecc. perché, allargare l’argomento anche a talk show, programmi di intrattenimento e altre varie?
Ma soprattutto, chi conduce questi programmi, ha l’autorevolezza di divulgare e dibattere sul tema? I vari opinionisti anche?
Risulta, nella maggior parte dei casi, gli esperti collegati siano sempre in proporzione minore rispetto agli altri inutili.
E’ una rincorsa ad apparire di professori, primari e medici, alcuni per coincidenza hanno anche promosso un libro in uscita sul tema…data la situazione quasi bellica, lasciare che siano una decina ad ufficializzare le posizioni no?
Gli altri potrebbero continuare a gestire il peggio a vantaggio della comunità, le signore della Tv per una volta perdoneranno.
Chi sorride sono i vari Netflix, Amazon Prime, Sky, TimVision ecc. fanno incetta di scazzati del tubo catodico, oramai una vera community.
Ne abbiamo ancora per venti giorni, forse. Torniamo all’intrattenimento classico, magari riconquistiamo la voglia di sorridere e di incazzarci meno con chi occupa il nostro ristretto spazio vitale…
…In poche parole, ci avete fatto due palle!