Con molta ironia, sorrido nel leggere ed ascoltare notizie provenienti da Bruxelles o dai pochi leader Capi di Stato o di Governo che si atteggiano a comandanti dell’Unione Europea.
Il cambio d’inquilino alla Casa Bianca e il suo stravagante modo di creare caos nelle Istituzioni interne ed estere per poi dominarle, ha finalmente reso nuda e cruda la verità di quella europea. Un’Istituzione da tempo fallace, un sontuoso edificio dove la burocrazia prolifica penalizzando crescita e competitività, fondata su valori e principi democratici divenuti alla luce del nuovo pensiero politico globale, un packaging etico dal quale costruire una narrazione illusoria.
La verità è che da anni, ci troviamo di fronte ad un’Europa priva di identità, quella tanto auspicata dai Padri fondatori. Non è mai esistita una politica estera comune, ogni gallo del pollaio “comunica connesso” al proprio interesse nazionale e a sproposito esonda parlando impropriamente a nome dell’Unione.
Il tentativo è sempre quello di conquistare una leadership, costruire strategie e alleanze necessarie a occupare poltrone da anni sempre più incisive in termini di costi e sperperi a carico dei cittadini europei. Non esiste una visione identitaria comune, esistono le Nazioni, ora le Patrie.
La sola follia di approvare al ritmo di un bradipo istituzionale leggi ed agire subendo l’approvazione all’unanimità, crea voragini di tempo in grado di avvantaggiare i competitors di altri Paesi lasciandoci al palo e non bastasse questo, aggiungiamo alla bilancia i geniali provvedimenti sull’ipocrisia della sostenibilità, il privilegio dei diritti dell’individuo dimenticandoci di quelli per la società comune e il salto nel vuoto è compiuto.
Siamo ciechi di fronte ai due pesi e due misure, dichiariamo e perseguiamo Putin come dittatore e criminale di guerra e tentenniamo a confermare le stesse accuse, divenute certezza giudiziaria verso Netanyahu.
Abbiamo commercialmente rotto con la Russia, esaudendo il desiderio strategico statunitense di averci di nuovo sotto la propria ala ed ora rischiamo di indebolire i rapporti anche con loro mentre convolano a nuove partnership globali sovvertendo l’ordine mondiale. Applausi!
Parlano di difesa ed esercito europeo, senza trovare accordi immediati per rimettersi in una competizione economico-commerciale globale. Spaventano l’opinione pubblica con la possibile e prossima minaccia di invasione russa, chiedendo nuovi sacrifici di bilancio che andranno a gravare sullo stato sociale, quando fino a poco fa la potenza militare russa veniva data alla canna del gas, incapace di conquistare un fazzoletto di terra.
Intelligentemente, sarebbe più utile e gradita ai cittadini la salvaguardia dei confini nazionali dall’infinito flusso migratorio provocato ad arte da chi ha già nelle mani il potere economico e politico del continente africano: Russia, Cina e USA. Una strategia mirata per indebolire il sud Europa e dividere gli Stati.
Infine, non abbiamo un’identità di Fede, e perseguire logiche di valori con religioni così differenti e divise tra il sacro ed il potere temporale, sarà la sfida degli anni a venire. Trump e i suoi guru della rivendicazione hanno solo soffiato su un castello di carte custodito da un marketing politico alla stregua di quello commerciale e televisivo, fondato sulla menzogna.
Vedo sulla carta geografica l’Europa come un insieme circoscritto di Nazioni… l’Unione, quella vera, è disciolta come neve al sole.