In questa torrida giornata d’estate, non essendovi quasi più traccia della grande industria, mi soffermo a celebrare le piccole medie imprese italiane da sempre e soprattutto dagli anni 2000 il vero motore dell’economia.
Le nostre PMI restano testarde nei loro difetti, cito insofferenza al passaggio generazionale, scarsa comunicazione interna o diversificazione del portafoglio clienti, ma negli ultimi decenni assurgono a veri eroi. Dopo la crisi economica globale scatenata dallo scandalo Leham Brothers, le turbolenze a cui fare fronte sono divenute un continuo roller coaster gestionale, a maggior ragione che le nostre PMI hanno anche un costo del lavoro di cui l’Italia è maglia nera in Europa.
Molte di esse operano nel grande oceano della sub fornitura ovvero, dipendono per capacità e qualità da multinazionali. Negli ultimi anni evolvendosi, molti grandi gruppi quotandosi in Borsa hanno ceduto le redini della gestione strategica all’alta finanza da sempre poco incline ad ascoltare giustificazioni o piani industriali che tengano in considerazione anche l’imperfezione dell’essere umano.
Con la sola visione del raggiungimento di numeri ad ogni costo, si crea un vuoto d’intesa comunicativa che non vuol sentir ragioni tra vertici e gruppo dirigente, così reale da cambiare velocemente programmi in opera mettendo in crisi i reparti tecnici e produttivi e di rimando le pianificazioni dei sub fornitori che come trottole devono assecondare un’organizzazione divenuta schizofrenica.
A questo aggiungiamo le instabilità geo politiche, la formazione dei nuovi assetti dei mercati geo economici e i conflitti e le tensioni in atto in aeree strategiche e comprendiamo quanto brave siano a tenere la rotta della sopravvivenza le nostre Piccole e Medie Imprese.
Restano poi avvolte dalle balle raccontate dai vari governi che promettendo ogni volta mari e monti decantando la PMI italiana, lasciano sul tavolo briciole di denaro.
Per questo quando oggi leggo che il Gruppo Leonardo è orgogliosamente coinvolto in 13 progetti portandosi al comando dell’industria della Difesa dell’Unione Europea gioisco.
Scrive il sottotitolo che è vincente l’idea di arruolare le PMI nei progetti ma nella realtà, le PMI sono da sempre il cuore di ogni multinazionale, è solo il loro l’egotismo ad aver impedito un meritato riconoscimento nel palcoscenico del lavoro.