Come è capitato e capita tuttora anche in Italia, il popolo americano il 5 novembre si troverà a dover votare il meno peggio tra due candidati.
Questa notte, il super martedì elettorale che coinvolge 16 Stati dell’Unione ha quasi sancito i nominativi dei due contendenti che senza sorprese saranno Biden e Trump. In campo democratico quanto in quello repubblicano domina lo sconforto.
I colleghi del Team con i quali opero per la campagna della Vice Presidente Kamala Harris a Washington, mi anticipano che saranno elezioni spregiudicate e crudeli e che si focalizzeranno su quanto sia peggiore l’avversario piuttosto che sul programma proposto, cosa che intaccherebbe invece l’interesse degli elettori. Mesi di attacchi mediatici peggiori di quelli vissuti nel 2016 contro Hillary la corrotta, la bugiarda che tramutarono la sfida in un vero e proprio campo di battaglia personale e non politico.
Bill Clinton disse trent’anni fa che il popolo americano non si interessasse alla politica estera quanto all’economia interna, così pareva fino a pochi mesi fa, ma oggi a urne aperte, il conflitto ucraino e peggio ancora quello israeliano-palestinese quanto l’avanzata cinese nel potere economico globale e l’arroganza autoritaria della Russia, riportano l’attenzione alla scelta del candidato più capace.
Un ritorno di Trump potrebbe davvero modificare consistentemente gli equilibri interni ed internazionali in atto con Biden e anche la crescita portata avanti nei quattro anni.
L’America non è più il leader del mondo libero, dopo il cambio degli assetti geo economici e politici, il mondo è preoccupato sulla stabilità della democrazia americana, In queste elezioni non si deciderà solo il futuro della democrazia ma anche la stabilità del sistema giuridico. Dopotutto è il Presidente che stabilisce cosa saranno gli Stati Uniti nel futuro.
Resta poi la condizione di svantaggio e preoccupazione crescente per la condizione psicofisica di Biden e si alza sempre più forte la volontà di scegliere un Vice Presidente che non sia la Harris, non gradita agli elettori quanto all’establishment democratico. Si avanzano diverse ipotesi ad oggi non attendibili.
La Harris è servita perché donna e afro americana ma oggi l’elettorato, di quelle origini hanno voltato le spalle a Biden, se il Presidente si ritirasse lo spettro sarebbe un’America guidata da un’incompetente.
Novembre è ancora lontano ma la preoccupazione dilaga ovunque.