Ritrovo con molto piacere i miei lettori dopo la pausa estiva riprendendo il lavoro. Ora che la questione pare essere sfuggita di mano e diventata un problema sociale, la politica in queste ore, discute di pene più severe per i giovani delinquenti e possibili criminali.
Quello che mi sorprende non è l’ironico divieto all’uso del cellulare per il minore accusato, ma le insensate barricate di chi vuole proteggere queste giovani mele marce della società, in grado di contaminare e diffondere a scuola, quando ci vanno, e coi social, mode e tendenze di istigazione ad una inaudita violenza.
Un programma di seria riabilitazione non può esimersi dall’essere attuato sia ben chiaro, ma che vada fermata l’indulgenza genitoriale e giudiziaria verso questi comportamenti è fuori dubbio.
Prima, questi casi si adducevano a giovani ignoranti, spesso provenienti da periferie degradate e famiglie disgiunte con un genitore dietro le sbarre. Oggi i ragazzi la scuola la frequentano, credono di sapere ogni cosa, switchando tra una schermata e l’altra di uno smartphone.
Le immagini, i video a cui si ispirano sono il loro sapere e nella fretta di scorrere altro, non distinguono più il bene dal male, il tiramisù fatto da un cuoco improvvisato e un pestaggio a favore di un ragazzo fragile o un anziano senzatetto.
Violentare il corpo di una ragazza dopo averla fatta bere o drogata è la quintessenza della loro becera libertà, giustificata dal testosterone a mille in testicoli collocati al posto del cervello. Come se alla nostra gioventù noi fossimo stati eunuchi, non avessimo provato lo stesso ardore, ma una rigida educazione imponeva regole, valori, quelle che oggi mancano.
Si è perso l’equilibrio tra il genitore amico e il gerarca, ogni colpa viene giustificata e perdonata, diseducando e autorizzando il peggio.
Discussioni inutili, sterili, la pena serva a responsabilizzare, ma se pensiamo che non è severa con assassini di 40 anni come credere verrà assicurata ad un minorenne?
Abbiamo bisogno di fatti e meno parole.
Mancano regole e disciplina e manca chi le fa rispettare, dai genitori, agli educatori e alle leggi… protetti dalla mentalità troppo debole e permissiva di oggi, si sentono potenti e liberi di fare qualunque cosa, tanto non avranno punizione adeguata a fare comprendere e non ripetere.
Buonasera Gabriella. Grazie dell’attenzione e della condivisione di opinione.La penso come lei, si è perso l’equilibrio della razionalità genitoriale ma anche quello della giustizia e del legislatore che deve provvedere a lacune e cambiamenti sociali evidenti. Buona serata.
Hai fatto una bellissima e realistica fotografia sociale. Ma mi manca di capire due cose: chi avrebbe dovuto occuparsi di questa “educazione” (ad oggi ci ha pensato la tv, i social, i format americani e di grandi fratelli, ma ci metto anche i telegiornali e i giornalisti che rendono famosi figli che uccidono i genitori e madri che uccidono i figli).
Poi mi manca di capire ad oggi chi dovrebbe occuparsene visto che giudice e colpevole stanno coincidendo.
Stiamo giudicando la società che noi abbiamo creato, noi … noi adulti, quelli che volevano fare i leader, i manager, la carriera ad ogni costo.
Ho incontrato molte persone nella mia vita che sarebbero passati sopra chiunque per fare carriera. Se non si insegna Valori, Rispetto, Aiuto … i figli non sono da giudicare (ne da giustificare) ma dovremmo incarcerare chi ha causato questo degrado umano e sociale: noi 50enni. Siamo tutti sotto accusa, anche io, abbiamo fatto dei danni assurdi e oggi cerchiamo di incolpare i giovani che sono solo l’effetto, ma la causa siamo stati noi in questi ultimi 30 anni.
e mi fermo, ma avrei molto ancora da aggiungere.
Grazie Bruno per questo spunto e scusami per lo sfogo che non è contro il tuo articolo ma verso una società che guarda la pagliuzza e non vede la trave.
Buongiorno Cristian, grazie del tuo intervento e attenzione. Sono pienamente d’accordo con la tua opinione, rende in maniera esaustiva il mio pensiero a riguardo. A volte ci si nasconde dietro un eccessivo “politically corretct” ma le cose vanno chiamate con il proprio nome e la responsabilità che tu identifichi è reale, ciò a cui assistiamo ogni giorno è frutto di anni di irresponsabilità, lassismo e privazione di contenuto nei valori essenziali. Buona giornata. Grazie