Non stupisce neanche più di tanto la vicenda del medico di colore che a Fagnano Olona, in provincia di Varese, si è sentito sfinito dalle provocazioni, insulti e offese, molte delle quali trasmesse via social, arrivando a pensare di lasciare l’incarico.
Quello che invece continua a stupirmi sono tutte le edulcorate affermazioni delle Istituzioni che per salvaguardare la dignità dei cittadini, insistono col dire che si tratta solo di una piccola parte di abitanti a pensarla così.
Il loro compito è quello, non posso biasimarli, ma credo che questi ignoranti siano molti di più quelli che si colpevolizzano.
Dice bene il dottor Emvolo: “ Sono camerunense, arrivato in Italia nel 2005. Ho studiato qui. Mi sono laureato qui. Lavoro qui. Salvo vite qui”.
Questa faccenda del comportamento razzista è inutile che continuiamo a sottovalutarlo esiste ed esiste in misura consistente, soprattutto nei piccoli centri urbani di provincia, esiste perché abbiamo una popolazione demograficamente avanzata di età che avrà varcato i confini cittadini o nazionali poche volte se lo ha fatto.
Persone che vivono la diversità del colore della pelle di loro simili come una minaccia e per automatismo ritengono possano e debbano svolgere solo lavori di bassa manovalanza perché dotati di scarsa intelligenza e senza liceità di diritti.
Però ci sono le nuove generazioni, i bambini, le cose cambieranno.
Noi che ci sentiamo cittadini del mondo, che abbiamo imparato a rispettare e farci rispettare, a mescolarci con uomini e donne di altre culture e fedi religiose senza pregiudizio, imparando che ogni città è Paese, siamo però diffidenti.
Pur frequentando classi oramai multietniche, quando tornano a casa e sentono i genitori parlare di “negri” con infamie di ogni genere, ne fanno tesoro tornando poi in classe seminando frasi e comportamenti razzisti.
Bello immaginarli su un’isola deserta con un genitore o un figlio in pericolo di vita e vedere se il colore della pelle dell’unico medico simboleggi ancora il valore di una scelta.
Gli unici poteri forti in Italia, ho letto su twitter, sono la paura e l’ignoranza, come contraddirli.