Tante sono le cose che politicamente accadono in Francia all’ombra dei risultati del primo turno delle Presidenziali 2022.
I due partiti che hanno strutturato la Quinta Repubblica francese, i Repubblicani neogollisti e il Partito socialista, non esistono più. Jean-Luc Mélenchon invece ottiene un risultato che dimostra che il popolo di sinistra esiste, e potrebbe davvero essere l’ago della bilancia tra due settimane.
Il dato certo è l’incremento del bacino elettorale di Macron che aumenta del 4% rispetto al 2017 e si attesta davvero come il nuovo centrodestra francese.
Un centro destra che replica il fenomeno gollista, un partito ampio il suo, collocato nel bacino del centrodestra ma capace di attrarre voti anche da sinistra, un vero e proprio movimento al centro del sistema politico francese.
Oggi possiamo dire alla luce dei risultati si è esaurita l’ideologia ed è tornata la consapevolezza della coscienza di classe.
I media esaltano il conflitto, pare non sappiano far altro negli ultimi tempi per catalizzare attenzione, sull’angoscia dell’indecisione, delle future conseguenze ma anche sull’incertezza di possibili cambiamenti. Per questo la focalizzazione è sul duello Macron – Le Pen e quell’incidere con tempestività sulle probabilità di successo della seconda, ormai logorata da sé stessa nel corso degli anni.
Al nord della Francia lei regina avanti di parecchi punti percentuale, lui con un bacino elettorale nelle grandi metropoli. Lei per una Francia che deve cambiare tornando identitaria, lui per una Francia europeista e globalizzata ma sempre punto di riferimento internazionale.
Ad oggi, dati alla mano e informazioni dai quartieri generali dei contendenti dicono che la vittoria di Marin Le Pen resta improbabile ma non impossibile.
Per questo Macron non usa metafore, neppure gentilezze linguistiche e attacca attraverso un linguaggio diretto
:” L’unico progetto credibile contro l’alto costo della vita è il nostro. L’unico progetto dei lavoratori, di tutti coloro che sono sull’orlo della disoccupazione, è il nostro. L’unico progetto per la Francia e per l’Europa, è il nostro. Io credo in noi, in tutti noi, qualunque siano le nostre origini, i nostri territori, qualunque siano le nostre opinioni e le nostre convinzioni.”
Si capisce di come la partita si sia fatta improvvisamente pesante per il Presidente dalla sua agenda di impegni elettorali rispetto a quella di cinque anni fa. Ogni giorno è ovunque ad incontrare gente ma soprattutto nel collegio elettorale dove Marin Le Pen è stata eletta deputata. Potremmo dire che il Presidente si sia fatto finalmente candidato.
Marin Le Pen invece resterà due giorni a Parigi e si concentrerà sui dibattiti televisivi, mai più di oggi la televisione sarà regina delle elezioni presidenziali.