È davvero così acuta la crisi dei democratici americani che il Wall Street Journal, quotidiano conservatore, arriva a lanciare la campagna “Hillary 2024”. Sì, una divertente provocazione atta a dimostrare il persistere di una profonda crisi del partito.
Ovvio si tratti di una boutade, ma gli autori della proposta affermano che sarebbe la candidata perfetta per il 2024 perché: ha esperienza di governo, può essere la candidata del cambiamento, ha espresso la volontà di ricandidarsi.
I punti forti della proposta Clinton però fanno acqua: aveva esperienza di governo anche nel 2016, ma questo non impedì la sua sconfitta contro l’“inesperto”, almeno politicamente, Donald Trump.
Che possa essere la candidata del cambiamento appare difficile. Nel 2024, l’ex first lady avrà 77 anni. È sulla scena politica nazionale dal 1978 e la sua fisionomia di democratica centrista assomiglia a quella di Joe Biden. Nel 2017, peraltro, Clinton aveva dichiarato“conclusa” la sua carriera politica attiva.
Tutto questo movimento ha fatto trasalire i progressisti democratici che tanto osteggiarono sia la candidatura del 2008, non arrivò neanche alla nomination, quanto quella 2016 finita come tutti sappiamo.
Una delle ragioni di questa crisi riporta certo alla faida tra moderati e progressisti del partito dell’asinello in atto ormai da qualche anno e sempre più agguerrita.
Ma sono le sconfitte di Biden e l’invisibilità della Harris ha creare un malcontento tale da far tornare a parlare i media della Signora Clinton, ora nonna e scrittrice.
L’amministrazione Biden ha tradito molte delle promesse fatte in campagna elettorale. Non è passata la riforma dell’immigrazione, non è passata la legge sul controllo delle armi, langue la riforma del welfare, destinati a sicura sconfitta sono i due progetti per il diritto di voto. Intanto sale l’inflazione, la supply chain mostra problemi seri, la pandemia non è stata arrestata.
Se andiamo a leggere gli ultimi sondaggi, scopriamo che il 54% degli americani è insoddisfatto dell’attività di Biden, mai per un democratico un popolarità così bassa.
Come ho già ribadito più volte negli ultimi tempi, aleggia un triste presagio tra i dem, quello di perdere il controllo del Senato ma forse anche dell’intero Congresso.
Il vecchio Senatore progressista Bernie Sanders sostiene che il partito abbia voltato le spalle alla classe lavoratrice e a ruota lo segue la Senatrice Elisabeth Warren.
Ecco perché in questo ampio senso di vuoto e smarrimento, qualcuno ripensa a vecchie glorie anche se, le statistiche dicono che per ogni gloria ripescata il tentativo fu un fallimento.
Intanto Donald finisce di nuovo in guai fiscali e Il tribunale federale ha respinto il suo appello per impedire alla Commissione della Camera di acquisire i documenti della Casa Bianca relativi all’assalto.
Il mito della vecchia America sembra scomparso e l’ultima carovana accompagna le glorie impotenti.