In questo Paese, la tradizione vuole che le notizie infauste vengano sempre comunicate a ridosso o durante le vacanze estive o invernali o, ancor più subdolamente cavalcando momenti di euforia nazional popolare. Tipici sono gli aumenti del costo carburante, tasse o altro.
C’era da aspettarselo. Il successo meritato del G20 con Roma “caput mundi” con Mario Draghi sugli scudi e un’organizzazione che non ha rilevato una sola pecca, quasi più tedesca che italiana, ha inorgoglito un popolo abituato negli ultimi anni ad essere trattato nei vertici internazionali più come un subalterno che un comprimario decisionale.
L’Italia dopo lo sport, con un PIL che avanza brillantemente, torna ad essere al centro dei tavoli di comando, quanto poi effettivamente conterranno i nostri pareri lo vedremo nei prossimi mesi.
In tutto questo sentimento di semi serenità, spunta di nuovo lo scettico disfattista Ministro della Salute Speranza. Non dice che l’arrivo della stagione fredda, porta influenze e agevola il malevolo Coronavirus, non dice che le persone più avanti con gli anni che hanno fatto da mesi fa la seconda dose, iniziano ad avere un abbassamento dell’efficacia e neppure che l’80% dei ricoveri oggi è ancora tra i non vaccinati.
Ma come un cassamortaro della migliore tradizione, preannuncia la possibilità di nuove restrizioni anche con una proroga a primavera prossima dell’obbligo del green pass.
In mezzo a tutto questo, spunta la supposta politica, consistente e davvero pericolosa: la proroga dello Stato di emergenza.
Ma come? Riceviamo complimenti da tutti perché la situazione rispetto ad altri Paesi è sotto controllo, gli ospedali sono tranquilli, abbiamo vaccinato l’86% della popolazione e vogliamo prorogare ancora?
Diciamo che questo Stato di emergenza oltre ad aver procurato benefici in termini di protezione sanitaria, ha però concesso alla politica di esercitare un potere oltre il consentito, rasentando a volte la costituzionalità, vedi il semplice uscir per strada.
Con questa scusa, hanno maldestramente infilato nei famosi DPCM, non supposte invisibili ma siluri che in altre circostanze avrebbero creato risentimento profondo nell’opinione pubblica ma in questo stato di cose sono passati per provvedimenti improrogabili.
Intanto, mentre le aziende hanno speso di nuovo tempo organizzativo per il controllo dei green pass ai lavoratori; bar, ristoranti scelgono a simpatia se controllare o meno agevolando sempre i furbi e i rave, come gli assembramenti sui mezzi pubblici per i proletari sono fuori controllo, i furbetti del Parlamento pensano che godere appieno del potere legislativo senza opposizione possa proseguire ad oltranza.
Abbiate coraggio! Tornate alla funzione democratica della verifica parlamentare e se proprio pensate al peggio, fate come l’Austria, chiudete e penalizzate No Vax e no Green Pass.