Un gesto spontaneo ma diventato virale in rete per il nobile contenuto, finisce per risvegliare risentimenti inutili, ma soprattutto fuori luogo in questo momento.
Fatto accaduto all’Ospedale di Varese, dove un medico, alla fine di turni massacranti, decide di fare un break. Non trovando i bar interni aperti, nel risalire ai piani vede in una sala un pianoforte.
Il cuore da una spallata alla fatica così, il dottor Mongiardi, pensando alla tristezza e sofferenza incamerata in ore di attività ma anche presente sui volte delle persone attorno, si siede e suona un pezzo dei Queen.
Qualcuno lo riprende e nonostante la contrarietà del protagonista, il post, in rete diviene virale in poche ore anche nel resto del mondo. Il primario apprezza il gesto, del resto, destinato ad alleviare animi cupi.
In rete però, ci sono anche ex pazienti del dottore e, nel vedere il video raggiungere tantissime condivisioni e migliaia di commenti a lode del gesto, decidono di rompere la catena.
Come? Integrando una serie di post negativi (le cui ragioni professionali esulano dal fatto) contro la professionalità del medico, giustificando il gesto con l’elenco di negligenze o errori commessi nel tempo.
La motivazione a vendicarsi è presente e radicata nell’animo umano ma era questa la circostanza adatta? La vendetta non determina la soluzione di un problema né comporta un sollievo ma acuisce ulteriormente la sofferenza psicologica.
Non era forse il momento migliore per perdonare?
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