C’è sempre un momento in cui esultare, non sarebbe propriamente quello attuale ma la notizia di oggi, lo colloca davvero in un momento di gloria.
Semplice, da oggi un provvedimento, ci evita un sacco di inutili perdite di tempo, speriamo non si tratti di cosa temporanea. Parlo della necessità di avere quel benedetto documento cartaceo da esibire quando ci rechiamo in farmacia per acquistare la nostra dose di farmaci quotidiani.
Come un boia con la corda tra le mani, la minaccia di continui e superflui spostamenti di migliaia di persone verso gli ambulatori medici, ha convinto gli elevati della burocrazia a piegar la testa di fronte alla tecnologia.
Da oggi, la ricetta potrà essere inviata dai medici ai pazienti, direttamente via mail o whatsapp.
Se ripenso a quanto tempo ho dovuto perdere per fissare appuntamenti ma, soprattutto fare ore di coda prima di sbrigarmi in pochi minuti ed uscire con il trofeo per la farmacia, mi sento svuotato.
Ci voleva un’epidemia globale per risvegliare il dinosauro burocratico italiano dall’anestetico dell’ignoranza. I gerontocrati seduti agli scranni legislativi, ammansiti da tecnici e baroni della sanità, hanno nel DNA la fiacca del cambiamento, indolenti all’ottimizzazione.
Considerata l’età media, saranno allievi di nipoti intrepidi nel guidarli ai misteri della tecnologia, il male oscuro.
Ma, se questa esiste, è disponibile, funzionale, efficace, perché non usarla per il bene comune?
Il tempo è sabbia di una clessidra per chi suda il guadagno, un semplice modo di tirar sera invece, per chi si sente intoccabile in rappresentanza del potere.