Un mondo orfano di “Leaders” . Cercasi disperatamente politiche per un progresso equo, sicuro e vivibile.

Mi chiedo da cittadino del mondo a cosa abbiano pensato (una risposta me la sono anche data), i vari politici mondiali negli ultimi venti anni, azzardando un periodo congruo. Hanno saputo magistralmente  utilizzare tematiche come : ambiente, progresso, tecnologia, lavoro, diritti ma soprattutto una in particolare ” globalizzazione”.  Mentre si riempivano la bocca di temi eccellenti, rendendoli accattivanti all’elettorato, hanno lasciato che tutto questo citato progredisse, come giusto fosse peccato, non essersi preparati in tempo, valutare cause ed effetti planetari che politiche usate come “esca” avrebbero prodotto. Si sono poi inseriti, arguti come iene della peggior specie vivente “i guru della finanza mondiale”. Inventarono prodotti ad hoc per favorire governi, comuni ed istituti di credito dai bilanci più edulcorati di una tavolozza di colori ad olio. I risultati sono sotto gli occhi tutti, ovunque, e lo dico a ragion veduta perché viaggio da sempre per il mondo, la mia casa. Mi sono permesso umilmente una semplice analisi. La scomparsa di “politici con statura”, veri “Leaders” capaci con coraggio di promuovere scelte eque e destinate a costruire un futuro decisamente migliore, affinché quei miliardi di giovani confusi e delusi possano ricoltivare la speranza di una vita reale e non da “fiction.

Amo la politica, i saggi, non mi considero un intellettuale ma amo conoscere . Per comprendere meglio l’opinione sopra esposta ho deciso di pubblicare uno stralcio di un famoso discorso tenuto da uno dei più grandi politici della storia moderna : Jhon F. Kennedy, pensate , risale al luglio 1960, quando girovagando per gli States, tentava di divenire Presidente degli Stati Uniti. E’ un discorso potente, ma soprattutto lungimirante con capacità di visioni elevatissime. Un discorso attualissimo nel secolo che stiamo vivendo .

… Spero che gli americani…non sprechino il loro voto decidendo di votare per me o contro di me sulla base della mia appartenenza religiosa… Vi dico ora quello che è vostro diritto sapere: le mie decisioni su qualsiasi questione pubblica saranno mie e basta, mie in quanto americano, democratico e uomo libero… Questa Paese ha bisogno di una guida innovativa. Il popolo americano si attende da noi qualcosa di più di scatti di indignazione e attacchi.

I tempi sono gravi, le sfide troppo impellenti e la posta in gioco troppo alta per indulgere ai vecchi schemi del dibattito politico…. Perché il mondo sta cambiando, La vecchia epoca volge al termine. I vecchi metodi non funzioneranno .

Vi sono armi nuove e più terrificanti, nazioni nuove e instabili, una nuova pressione demografica e una nuova povertà. Un terzo del mondo si è detto libero: è vero, ma un altro terzo è vittima di una spietata repressione e un altro terzo ancora è attanagliato da povertà, fame e malattie… In passato, il mondo è stato sull’orlo della guerra, ma adesso l’uomo, che è sopravvissuto a tutte le minacce, detiene nelle sue mani mortali il potere di sterminare tutte le creature. 

Anche qui, in Patria, il futuro è parimenti rivoluzionario… Il boom della popolazione urbana ha generato un sovraffollamento nelle scuole, ha ammassato la gente nelle periferie e aggravato lo squallore dei quartieri poveri . ( Ma allora queste cose erano note fin dal secolo scorso …ndr.) La rivoluzione pacifica in favore dei diritti umani, che reclama la fine della discriminazione razziale in ogni ambito della nostra vita, ha morso i freni imposti dalla timida leadership al governo ….

Infine, la rivoluzione nel settore dell’automazione inventa macchine in grado di sostituire gli uomini nelle miniere e nelle fabbriche, senza però riuscire a sostituire i loro redditi e la loro preparazione…

Si è verificato inoltre un cambiamento – un arretramento – nella nostra forza intellettuale e morale. Sette anni di siccità e carestia , hanno inaridito il campo delle idee… Il marciume, a partire da Washington si è insinuato in ogni angolo dell’America ì, traducendosi in una mentalità corrotta, in un malcontento diffuso, nella confusione tra ciò che è legale e ciò che è giusto. Troppi americani hanno smarrito la via, la volontà e il senso della loro missione storica .

E’ tempo insomma di una nuova generazione di leader, uomini nuovi per far fronte a nuovi problemi e nuove opportunità.

…Questa sera mi trovo nel West, dove un tempo sorgeva l’ultima frontiera… I pionieri rinunciarono alla sicurezza, agli agi e in certi casi alla loro stessa vita per costruire un nuovo mondo qui, nel West. Non erano schiavi dei loro dubbi…Il loro motto non era “ognuno per sé, ma “tutti per la causa comune”. Erano determinati a fare di quel nuovo mondo un mondo forte e libero.

Il New Deal di Franklin Roosvelt prometteva sicurezza e assistenza per i bisognosi. La nuova Frontiera di cui parlo, invece, non è fatta di promesse, è fatta di sfide. Sintetizza non ciò che io intendo offrire al popolo americano, bensì quel che intendo chiedere al popolo americano…

Credo questo basti e avanzi per concepire la grandezza del politico passato, dalla generale (qualche eccezione esiste per fortuna) pochezza del politico attuale. Sono maestri di risse fuori e dentro il Parlamento, non hanno il senso di responsabilità dell’emergenza e quando la casa brucia non si discute o si obietta per chi ha sporcato il pianerottolo ma, insieme, ci si rimbocca le maniche, si prendono i secchi e si butta acqua e quando tutto è finito ci si siede e con volontà, fermezza, dignità e visione collettiva si pianifica una ricostruzione . Sono indignato.

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