E’ il 1979 l’anno in cui il mio primo sogno più grande diviene realtà ( nella vita ho avuto la fortuna di averne altri ). Mai nutrito titubanze nonostante la giovane età; desideravo che quella cima di semplice corda per saltare, la usavo simulando un microfono, un giorno si tramutasse in esso realmente. Volevo comunicare là fuori i miei pensieri, creando una dualità di situazioni. La prima, interagire con un mondo dal quale volevo trarre cultura, informazione, curiosità, la seconda, condurre un gioco con me stesso, sperimentando il limite della mia timidezza, ostacolo pesante in quell’età alle relazioni sociali e alla conquista di un’identità. Amo la radio. La preferisco alla televisione, troppo subdola, ipnotica e vincolante. Non credo smetterò mai di ringraziarne il suo inventore. La radio è libera e ti rende libero. La radio ti accende quando sei spento, ti esalta quando ti senti su di giri, collega alla gente, connette.
Apprezzo, in generale, ogni tipo di trasmissione ma se debbo prediligerne una, allora non ho dubbi : ho un titolo preciso, a mio parere rappresenta la storia della radio e dell’intrattenimento “ALTO GRADIMENTO” . Ricordo le corse all’uscita da scuola per giungere a casa in tempo ed ascoltarne un pezzo assimilandone ogni sfumatura. Chiunque abbia fatto o faccia radio, credo debba molto ai grandi maestri Arbore & Boncompagni. Oggi, nel 2014, dopo sporadici interventi in termini di servizi giornalistici e reportage dall’estero, in prossimità anche di un’attività pubblica abbastanza densa prevista nei prossimi mesi, con piacere, ho deciso di tornare alla mia prima vera passione : la conduzione di un programma radiofonico. Ci torno dall’emittente che segnò i miei esordi da dilettante in campo radiotelevisivo. In questo caso, quando lo si fa con passione sincera, non si sceglie per bacino d’utenza, capacità tecnologiche o denaro, si sceglie proprio per passione ed io ho scelto “RCIRADIO”. Farò ciò che mi piace fare : stare con la gente interagendo attraverso il mezzo artisticamente più libero, ovvero la musica. Semplicemente questo. Non mi farò condizionare dall’esercizio involontario delle imperfezioni o dalle imposizioni commerciali di target o metodo, no, non è questo il mio modo di fare radio. Desidero manifestare che io sia esattamente ciò che trasmetto : una persona qualunque a cui piace far radio, non un personaggio da marketing o spettacolo, non essendo nessuno non potrei neanche supporlo. Non rincorrerò audience o competizioni ma farò un nuovo viaggio nella passione della musica, converserò con i radioascoltatori e conoscerò tante persone nuove, ognuna con la propria storia ed esperienza di vita. Il titolo del programma, ascoltabile anche in streaming ovunque, già testimonia la scelta degli interlocutori finali : “PIAZZA GRANDE “. Piazza come luogo d’incontro, spazio ove ci si scambia opinioni, si cresce, si valorizzano differenze, diversità. Piazza come luogo di protesta, rifugio per gli emarginati i diversi, e Piazza Grande forse ispirato dal testo di una delle più belle ed intense canzoni di Lucio Dalla. Quanti anni da quella prima volta… Un’unica certezza, le emozioni saran le stesse, la voce che vibra, il cuore che batte, le parole che non vengono e poi via, come se quella strada l’avessi percorsa da sempre, ricordando gli ostacoli, le soste, le vittorie e le sconfitte, un percorso che quando inizi vorresti non finisse mai . A presto… e riascoltate divertendovi, un pezzo di storia della nostra radio italiana, un breve estratto della trasmissione Alto Gradimento in allegato al post. Grazie e buon ascolto.
Quando si insegue una passione e la si riesce a raggiungere non c’è niente che possa fermarci. Un grandissimo in bocca al lupo (anche se non ce ne sarà bisogno) per il tuo ritorno, pronto a ritrovarci in quella ‘Piazza grande’ 🙂
Quando si insegue una passione e la si riesce a raggiungere non c’è niente che possa fermarci. Un grandissimo in bocca al lupo (anche se non ce ne sarà bisogno) per il tuo ritorno, pronto a ritrovarci in quella ‘Piazza grande’ 🙂